LA SPONDILITE ANCHILOSANTE

La Spondilite Anchilosante (SA) è una patologia infiammatoria cronica dello scheletro assiale, che interessa principalmente le articolazioni sacro-iliache e la colonna vertebrale1. Il danno articolare e della colonna vertebrale è principalmente caratterizzato da formazione di nuovo tessuto osseo che porta nel tempo ad anchilosi (fusione delle ossa) delle articolazioni sacro-iliache e delle vertebre1

I SINTOMI

Il sintomo iniziale è tipicamente un dolore persistente e profondo, avvertito in genere nel gluteo e/o nella zona lombare inferiore ed è accompagnato da rigidità mattutina nella stessa area che migliora con l’attività fisica e si ripresenta a riposo2. In seguito, il dolore diventa più persistente e tende a peggiorare durante la notte2.

Alcuni pazienti presentano nello stadio precoce della malattia artrite a livello dei fianchi e delle spalle2.

 

LIVELLI DI DISABILITÀ

La SA incide sensibilmente sul movimento della colonna vertebrale, compromettendo la funzionalità fisica e la qualità di vita del paziente3. Nel 70% dei pazienti che sviluppano una grave forma di SA, nell’arco di 10-15 anni si verifica anche la fusione vertebrale (unione delle ossa), che riduce significativamente la mobilità4. Altre caratteristiche della SA sono l’affaticamento cronico e l’insonnia2.

Gli elevati livelli di disabilità associati alla malattia intaccano la capacità del paziente di svolgere un’attività lavorativa: le persone affette da SA hanno una probabilità maggiore del 78% rispetto alle persone senza SA di dover ridurre l’orario lavorativo, un fattore che limita le opzioni disponibili sul versante professionale4. Esiste un forte legame tra l’impatto fisico della malattia e disturbi quali ansia e depressione5.

L’EPIDEMIOLOGIA

La SA è più diffusa negli uomini, con una frequenza di due/tre volte superiore rispetto alle donne2.
I primi sintomi di SA compaiono solitamente nella tarda adolescenza o in prima età adulta2.

LA GENETICA

Non è ancora chiaro perché la SA si manifesti, ma si crede che la componente genetica sia in parte  responsabile. La SA è associata a diversi geni (principalmente HLA-B27) che vengono trasmessi per via familiare6. Uno studio ha evidenziato che questi geni sono responsabili del 20-50% dei casi di trasmissione ereditaria della SA7.

LE ENTESITI

Le entesi sono i punti di inserzione di tendini e legamenti alla superficie ossea e sono strutture essenziali per la locomozione8.

L’infiammazione delle entesi, detta entesite, è un processo a localizzazione extra-articolare ed è una caratteristica distintiva della spondilite anchilosante8.

LE MANIFESTAZIONI EXTRARTICOLARI

Ci sono diverse manifestazioni extra-articolari della SA, la condizione più comune è l’uveite anteriore acuta (infiammazione della tonaca vascolare dell’occhio) per cui i pazienti presentano dolore all’occhio, fotofobia e aumento della lacrimazione1,2.

Alla SA sono associate anche patologie intestinali (IBD, malattia infiammatoria intestinale), della pelle (psoriasi), cardiache (infiammazione della valvola aortica,), scheletriche (osteoporosis)1,9.

OPZIONI TERAPEUTICHE

Tutti i pazienti dovrebbero essere sottoposti a fisioterapia e fare esercizi mirati per le articolazioni. I più raccomandati sono esercizi che promuovono l'estensione e la mobilità della colonna vertebrale9.

Ci sono molte opzioni di trattamento farmacologico. Le prime linee di trattamento sono farmaci antinfiammatori non steroidei (FANS).

Per i pazienti che non rispondono alla fisioterapia e ai FANS e che presentano una persistente elevata attività di malattia possono essere considerati i farmaci antireumatici modificanti la malattia di tipo biologico (DMARDs), tra questi quelli approvati per la SA attualmente sono9,10:

  • Gli inibitori del fattore di necrosi tumorale (anti-TNF)
  • Gli inibitori dell’interleuchina 17 (IL-17i)

 

 

Fonti Bibliografiche

  1. Lories RJ, Baeten DL. Clin Exp Rheumatol 2009; 27:S10–4.
  2. Sieper J. Et al.; Ann Rheum Dis. 2002 Dec;61 Suppl 3:iii8-18.
  3. Huang et al. BMC Musculoskeletal Disorders (2017) 18:352
  4. Barkham N et al.; Rheumatology 2005; 44(10):1277-81.
  5. Martindale J et al.; Rheumatology 2006; 45(10):1288-93.
  6. Sheehan NJ. Rheumatology (Oxford) 2010; 49:621–631.
  7. Brown MA et al. Hum Mol Genet 2000; 9:1563–1566.
  8. Schett G. et al; Nat Rev Rheumatol. 2017;13(12):731-741.
  9. Reveille JD. American College of Rheumatology. Spondyloarthritis.
    Consultabile all’indirizzo:
    http://www.rheumatology.org/I-Am-A/Patient-Caregiver/Diseases-Conditions/Spondyloarthritis.
    Ultimo accesso: marzo 2016.
  10. Van der Heijde D, et al. Ann Rheum Dis 2017;0:1–14.
  11. Baeten D et al.; N Engl J Med. 2015; 373:2534-48.