Se non avessi un figlio, ma soffrissi comunque di SA, probabilmente non mi preoccuperei di cucinare. Ritengo quindi di essere piuttosto fortunata ad avere un figlio di tre anni. Non solo devo preparare qualcosa che possa piacergli, ma devo anche mantenermi in buona salute per lui. L’aspetto particolarmente difficile nel cucinare per un bambino piccolo, è pensare a come preparare un pasto che risulti gradevole per entrambi, ma che non sia troppo impegnativo. Con la SA, preparare due pasti diversi non è un’opzione fattibile.
Avevo l’abitudine di cucinare pietanze semplici e un po’ scialbe e mi ritrovavo poi a perdere peso perché mi limitavo a spiluccare di malavoglia i suoi avanzi. Un giorno ho deciso di cogliere l’occasione e preparare un pasto con proprietà antinfiammatorie per entrambi. Con mia sorpresa e mio grande piacere, Sawyer ha mangiato tutto quello che aveva nel piatto. Ho scoperto così che esiste una zona intermedia tra i pasti per adulti e quelli per bambini e che ci sono dei modi per cucinare e preparare i pasti nel corso della settimana che rendono la cosa gestibile anche per i genitori con la SA.
Consiglio n. 1: utilizzare frutta e verdura surgelata
Se la SA ti colpisce alle mani, sai quanto è difficile aprire le lattine, anche con uno strumento elettrico. In più, sai che è faticoso stare in piedi a lungo in una posizione, ripetendo costantemente lo stesso movimento. Questi problemi ostacolano la preparazione di frutta e verdura. Ho evitato i surgelati a lungo, pensando che i prodotti freschi fossero meglio, finché non ho scoperto che avevo torto. Non solo i surgelati hanno un contenuto di nutrienti equivalente1, ma permettono anche di risparmiare energia, frustrazione e dolore, aiutandoti a essere un genitore migliore.
Consiglio n. 2: allestire la cucina in modo funzionale
Questi semplici accorgimenti impediranno alla SA di intralciare i tuoi movimenti in cucina.
- Compra un’impugnatura: tieni l’apriscatole elettrico ben in vista sul piano di lavoro. Perché? Ti ricorderà di chiedere alla prossima persona che ti farà visita di aprirti qualche lattina in modo da poterne conservare il contenuto. Non vuoi chiedere aiuto? Nessun problema. Io utilizzo un’impugnatura di forma circolare che mi aiuta a utilizzare tutti gli attrezzi da cucina, incluso l’apriscatole. Mi aiuta anche ad aprire le maniglie delle porte, i barattoli e la mia caffettiera (essenziale per la sopravvivenza di qualsiasi genitore).
- Allungarsi o non allungarsi: ci sono due principali punti in cucina che risultano completamente inutili per un genitore con la SA: i ripiani più bassi e quelli più alti. Allungarsi e piegarsi sono i movimenti più amati dalle riacutizzazioni di SA e il nostro corpo li detesta. Se devi riporre qualcosa fuori dalla tua portata, utilizza una scaletta o un’apposita asta (possono essere acquistate a poco prezzo). Fidati, non c’è niente di più umiliante che finire al pronto soccorso per aver tentato di raggiungere un barattolo!
- Più grande è meglio è: gli utensili e qualsiasi altro strumento presente in cucina dovrebbero avere una grossa impugnatura. Esistono marchi specializzati che realizzano prodotti creati appositamente per noi, ma in generale li trovo cari. Scegli le impugnature più economiche e grosse che riesci a trovare. La nostra malattia è sufficientemente cara senza bisogno di acquistare il non plus ultra dell’utensileria.
- Cucinare insieme avvicina le persone: a tre anni, Sawyer sa già come prepararsi da solo tre pasti sani. È quello che si dice crescere un essere umano indipendente, non co-dipendere da tuo figlio. E se non è certo un pasto sano a impressionarlo, ho scoperto che nemmeno i dessert più salutari sono in grado di corromperlo. Perciò, dopo cena, un giro al parco è d’obbligo.
Consiglio n. 3: invitare persone a cena
Solo perché soffri di SA non significa che tu non possa invitare gli amici a casa per una cena. Ecco alcuni consigli per semplificare le cose.
- R-I-L-A-S-S-A-T-I: sappiamo tutti che chi soffre di SA non è certo famoso per avere una colonna flessibile come il bambù. “Nessun problema, facciamo un’altra volta”. È fastidioso pensare a quante persone ci rivolgono questa frase – lo so per esperienza. Cerca di non stressarti. Meditazione, yoga, videogiochi – non importa cosa fai per rilassarti, basta che tu lo faccia il giorno che aspetti visite. Sì, proprio quel giorno. I preparativi, la spesa, la preparazione delle pietanze, le pulizie e l’allestimento della sala vanno fatti prima dell’evento.
- Condividere è avere cura: le cene improvvisate o in stile buffet sono perfette per alleggerire il peso che grava sulla padrona di casa e avere il tempo di sedersi e godersi la compagnia, anziché giocare a fare il cameriere. E se le cose non sono pronte prima che arrivi una riacutizzazione? Chiedi agli amici di darti una mano. Le persone amano sentirsi utili.
- Non perdere tempo con i dettagli: è probabile che i tuoi amici sentano la tua mancanza e abbiano più a cuore il fatto di rivederti che non quello di verificare se ci sono gomitoli di polvere sotto il tuo divano. L’unica persona che collegherà le cose lasciate in sospeso o il disordine alla tua malattia, sei tu.
Consiglio n. 4: i pasti non sono i dieci comandamenti
Con una vita movimentata, ritengo sensato avere un programma ben definito per i pasti della colazione e del pranzo di tutta la settimana che soddisfi il fabbisogno nutrizionale e i gusti tuoi e di tuo figlio. La cena, tuttavia, non può essere la stessa ogni lunedì. Ti suggerisco di prendere il tuo libro di ricette preferito e di annotare un tipo diverso di proteine ogni giorno. Per ciascuna proteina, scrivi un numero di pagina diverso del tuo libro, poi acquista frutta e verdura in base agli ingredienti necessari per la realizzazione delle ricette, assicurandoti di non dimenticare niente nel corso della spesa settimanale. In questo modo non devi decidere esattamente quale sarà il tuo pasto fino al weekend precedente o la sera stessa. Questo garantisce una settimana ricca di alimenti deliziosi e dalle proprietà antinfiammatorie per te e il tuo bambino, senza andare a discapito della sperimentazione o del gusto.
Consiglio n. 5: fare la spesa è una nota dolente per chi soffre di SA
Fare la spesa e pianificare i pasti è fondamentale per mangiare bene con la SA. Aggiungi un bambino piccolo al tutto e diventa un’impresa paragonabile alla scalata dell’Everest. Molti pazienti fanno una piccola spesa ogni giorno, in modo da non dover trasportare carichi troppo pesanti. È un’abitudine che sconsiglio caldamente, perché ogni viaggio al supermercato, non importa quanto sia ridotta la spesa, è un grosso peso per un corpo martoriato dalla SA.
- Fanne una questione di famiglia: io e Sawyer abbiamo trovato un modo per rendere la spesa divertente. Andiamo a fare la spesa una volta a settimana con i miei genitori e il nostro programma settimanale e ogni volta lui può scegliere un giocattolo. È tempo di qualità trascorso con il nonno e la nonna e Sawyer impara a fare scelte sane che rimarranno con lui per il resto della sua vita.
- Chiedi a un amico: probabilmente puoi ancora guidare e badare a te stesso, ma io consiglio di farsi accompagnare da un altro adulto nel caso in cui serva aiuto a trasportare le borse. La maggior parte dei negozi dispone di sedie a rotelle elettriche o manuali al proprio interno; se necessario assicurati di avere con te un bastone – solo in caso di necessità.
- Chiedi la consegna a domicilio: ci sono anche punti vendita che effettuano la consegna a domicilio e che mettono a disposizione servizi per disabili. Approfittane, sono stati inventati per noi.
Cucinare è dura, essere genitore è una sfida e la SA può sembrare insormontabile. Mettere insieme il tutto può far sembrare la cosa impossibile ma, in tutta è sincerità, è proprio il mix che la rende fattibile. L’essere un buon genitore si dimostra anche attraverso la cucina e la malattia ci ricorda di assaporare ogni pasto servito su piatti di plastica.
Questo articolo è stato scritto da Bjillian MacKinnon, uno degli esperti di ThisASLife, un sito social che intende aiutare la comunità di persone con SA ad “Apprendere. Condividere. Ispirare. Discutere.”
1. Bonwick G and Birch C. Antioxidants in Fresh and Frozen Fruit and Vegetables: Impact Study of Varying Storage Conditions. University of Chester.